Review: Dialogo - Concerto Dialogato, un piccolo capolavoro al Teatro Delfino di Milano

By: Apr. 22, 2018
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Review: Dialogo - Concerto Dialogato, un piccolo capolavoro al Teatro Delfino di Milano La Compagnia della Rancia ci ha da sempre abituato a spettacoli come Pinocchio, A chorus line, Grease, Cats... grandi show con ingenti risorse, scenografie spettacolari e cast numerosi. Attraverso la recente divisione Nuovi Progetti la Compagnia ha voluto promuovere ulteriormente il teatro musicale italiano sostenendo spettacoli inediti con budget ridotto ma di altissima qualità. DIALOGO - CONCERTO DIALOGATO è tra questi.

Dialogo racconta la storia d'amore in un paesino della Sicilia tra il pescatore amante della musica Santuzzo (Matteo Volpotti) e la ricamatrice Ada (Elena Nieri). Non una vicenda tormentata e sofferente alla Romeo&Giulietta che ricorre a colpi di scena, tradimenti o catastrofi pur di appassionare lo spettatore ma una relazione ordinaria in tutta la sua semplicità e bellezza. Ada e Santuzzo si conoscono per caso in spiaggia, si innamorano, si sposano, hanno un figlio e invecchiano assieme dopo la partenza del figlio dalla loro amata Sicilia. Con il passare degli anni si accumulano i compromessi per tirare avanti così come si moltiplicano le cose non dette fino alla nascita delle prime gelosie e l'esigenza dei due di tornare a "dialogare". Niente di più consueto, eppure niente di più commovente.

Sì, perché Dialogo non necessita di fronzoli, acuti e pirouettes per emozionare; ricorda un po' The Last Five Years come impostazione ma senza risultare, mi si conceda la parola, troppo "commerciale", andando a scavare molto più in profondità: è un ritorno a quel teatro originario fatto semplicemente da azioni, parole e melodie. È difficile perfino classificarlo, non è né prosa né musical, è un mix delle due sapientemente diretto da Mauro Simone. Questa essenzialità teatrale, quasi minimalista, è evidente già dall'entrata in platea: il palco si presenta a sipario aperto, spoglio se non per due sedie, due chitarre e una serie di cappotti sparpagliati per terra. Il cantautore Luca Tudisca entra in scena come se non ci fossero persone in sala, accorda la sua chitarra, fa due o tre prove e si comincia. Ad ogni intermezzo tra le canzoni gli attori recitano i diversi periodi della storia tra Ada e Santuzzo scanditi dai cappotti che vengono man mano indossati uno sopra l'altro per ogni fase della relazione: più se ne aggiungono più il peso porterà gli attori a chinarsi nel divenire anziani.

Si parla di "concerto dialogato" perché è la musica la vera protagonista; i recitati e la storia la traducono in un messaggio più visibile e la completano ma la musica resta il cuore dello spettacolo: Le canzoni di Luca Tudisca sono chiare, dirette e così orecchiabili da entrarti subito in testa, a metà tra il pop e la nostalgia dei cantautori italiani di un tempo. I testi parlano d'amore, "sai che novità!" si potrebbe appuntare, eppure lo fanno con una delicatezza e un'attenzione da non risultare mai sdolcinate o stucchevoli.

Un elogio va sicuramente a Elena Nieri e Matteo Volpotti che dimostrano con la loro toccante performance che nel teatro musicale saper recitare è di vitale importanza! dando uno schiaffo morale a tutte le grandi produzioni che accantonano la recitazione a favore dei numeri musicali. I loro Ada e Santuzzo sono genuini e semplici proprio come la loro storia, senza artifici o intonazioni forzate. Non hanno bisogno di niente se non della propria arte e del proprio corpo per permetterci di entrare in empatia con i personaggi. I migliori momenti sono infatti durante i cantati di Tudisca, in cui i due attori agiscono in silenzio, animano sguardi e intese che trasudano amore, gelosia e rabbia più di qualsiasi parola detta, regalando al pubblico occhi lucidi per tutta l'ora di rappresentazione.

Dialogo è un piccolo gioiello del teatro musicale italiano, se non addirittura un piccolo capolavoro. È la dimostrazione che si possono creare spettacoli eccellenti anche con poche risorse. Nessuna scenografia, nessun costume, nessuna coreografia eppure quando si riaccendono le luci in sala ci si rende conto di aver assistito a uno degli spettacoli italiani più belli mai visti. Perché punta a qualcosa di più di un'emozione visiva e superficiale dello spettatore, punta a un'emozione primordiale a cui è impossibile rimanere indifferente. Un progetto coraggioso che vale la pena di far conoscere (la sala del Teatro Delfino di Milano era ahimè mezza vuota) e portare avanti e che spero vivamente sia di ispirazione anche per le grandi produzioni a venire.

REGIA: Mauro Simone

TESTI: ELISABETTA TULLI

MOVIMENTI COREOGRAFICI: NADIA SCHERANI

PRODUZIONE: COMPAGNIA DELLA RANCIA

ADA: ELENA NIERI

SANTUZZO: MATTEO VOLPOTTI

VOCE/CHITARRA: LUCA TUDISCA



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