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Feature: NEW MUSICAL ACADEMY

A ROMA UNA NUOVA ACCADEMIA PER GIOVANI PERFORMER DI MUSICAL

By: Sep. 15, 2025
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Nel panorama romano si è affacciata già da alcuni anni un accademia di musical che si distacca leggermente dalla scuola nel senso più didattico del termine cercando un contatto potremmo dire più umano e personale con i propri allievi. Si tratta della NMA, New Musical Academy, nata nel 2021 (anche se conta otto anni di attività sotto il nome de New School Musical) dalla collaborazione tra Simona Tecchia, diplomata al Conservatorio Licinio Refice di Frosinone assieme ad un nutrito schieramento di docenti-performer e altri docenti nel più letterale senso del termine.

Incontriamo Simona Tecchia, direttrice dell’accademia e alcuni dei suoi insegnanti chiedendo a loro di raccontarci innanzi tutto cosa li ha spinti a voler creare questa accademia e quali sono i loro obiettivi.

R.  Abbiamo deciso di creare questa Accademia per portare a Roma un centro professionale dove anche tutti i talenti del Centro/Sud possano approdare senza dover necessariamente andare a Bologna o Milano e perché crediamo nella crescita  delle persone sia artisticamente che umanamente. Il nostro desiderio è offrire un luogo dove il talento possa essere coltivato con serietà e rigore tecnico, ma sempre in un ambiente accogliente, familiare e stimolante, in cui ogni allievo si senta sostenuto e valorizzato. I nostri obiettivi sono formare professionisti completi, pronti ad affrontare il mondo del lavoro con competenza e passione, e allo stesso tempo accompagnarli in un percorso personale che rafforzi la fiducia in sé stessi, lo spirito di collaborazione e la capacità di emozionare attraverso l’arte. Per noi la crescita artistica non può essere separata da quella umana: vogliamo che chi entra in accademia non solo impari il mestiere del musical, ma viva un’esperienza che lo arricchisca a 360 gradi. (Simona Tecchia)

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D. Il musical in Italia non ha certamente la lunga tradizione del West End o quella di Broadway. A Londra e New York le produzioni restano in cartellone per mesi, anni nei casi di successo, cosa che in Italia ancora non si è mai realizzato. Cosa può aspettarsi un giovane allievo desideroso di intraprendere questa carriera dai due anni di corso da voi proposto

R. Proprio perché In Italia non c’è la stessa tradizione che troviamo a Londra o a New York credo che una scuola come la New Musical Academy abbia un ruolo fondamentale. È un’accademia di professionisti, un percorso completo di due anni, ma soprattutto un luogo dove non si forma solo l’artista: si forma anche la persona. Ai nostri allievi chiediamo dedizione, costanza, autenticità. Non li spingiamo a vedere questo mestiere come una gara a chi arriva prima: al contrario, insegniamo che la strada si percorre con disciplina, rispetto e condivisione. È così che si cresce davvero, come performer e come individui. Il nostro obiettivo non è soltanto dare strumenti tecnici — canto, recitazione, danza, interpretazione  e preparazione culturale— ma far maturare artisti capaci di raccontare storie, di emozionare, di affrontare un mondo competitivo senza farsi travolgere. Uscire da qui significa avere un bagaglio solido, umano e professionale, per affrontare non solo i palchi italiani, ma qualsiasi palcoscenico, anche internazionale. (Brunella Platania)

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D. Da quel che ho letto e ascoltato da voi capisco che lo spirito della vostra accademia non è solamente quello di formare professionalmente dei nuovi performer ma di seguirli passo passo nella loro formazione sia artistica che umana. I programmi sono molto articolati e affrontano ogni possibile aspetto in ogni singola disciplina.

R. Purtroppo nel panorama attuale si verifica questa crepa, quella tra la formazione “artistica” e la formazione “umana”. Solo gli ingenui non notano che il lato artistico serve per far brillare il lato umano, e viceversa. Lo scrisse anche il grande Stanislavskij: l’artista per essere tale deve innanzitutto essere una persona curiosa, “approfondire il significato della vita che lo circonda, colmare le deficienze del suo sapere, riesaminare le sue opinioni” (Konstantin S. Stanislavskij, Il Lavoro dell’Attore su Se Stesso). Si vedono sempre più spesso performer che danno vita a personaggi vuoti e senza emozioni, perché il lato tecnico è sola la forma da dare ad una sostanza che deve essere coltivata; lavorare sul lato umano vuol dire solamente rendere coscienti gli studenti e le studentesse di ciò che fanno e del perché. Renderli dei performer attivi, a discapito della fredda passività che il mondo artistico oggi ci offre. ( Matteo Abozzi )

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D. Quali potrebbero essere i suggerimenti per chi si occupa di produzione per incentivare il pubblico a frequentare di più i teatri e nella scelta degli spettacoli da presentare.

R. Credo che i produttori teatrali, per quanto riguarda il Musical o Commedie Musicali, dovrebbero attivarsi di più nella scelta dei titoli. Non spettacoli di nicchia, spettacoli nuovi, solo per risolvere l'ego del regista o film che hanno visto in pochi ma spettacoli cult che richiamano tutti. La maggiore affluenza nei teatri la si vede con la famiglia, quindi andrei con i Family show senza ASSOLUTAMENTE tralasciare la grandezza dello spettacolo. Che è fatto da Attori bravi (e non i nomi della Tv, ognuno il suo ruolo), Scenografie belle, Luci e costumi. Il pacchetto deve essere confezionato al Top. ( Serena Mastrosimone)

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D. Cosa deve aspettarsi un allievo della vostra accademia nei due/tre anni di corso. Oltre all’impegno nello studio e nell’esercizio.

R. Nella nostra Accademia di Musical, gli allievi non vivono soltanto un allenamento tecnico, ma un vero viaggio personale e artistico.In due anni di formazione si lavora su:

Tecnica completa – canto, danza e recitazione con docenti qualificati, per acquisire solide basi in tutte le discipline del Musical.

Crescita personale – per noi non basta “saper fare”: accompagniamo ogni allievo nel trovare la propria voce, la propria unicità, senza trasformarli in “macchine tutte uguali”.

Consapevolezza scenica – imparare a stare sul palco con presenza, autenticità ed emozione.

Valori umani – rispetto, collaborazione e ascolto reciproco: qualità fondamentali per vivere il teatro e la vita.

 Esperienze concrete – laboratori, stage, spettacoli e momenti di confronto reale con il mondo del lavoro.

Alla fine del percorso, ogni allievo porta con sé non solo competenze artistiche, ma soprattutto consapevolezza, fiducia e la libertà di esprimere se stesso. (Simona Tecchia)

Feature: NEW MUSICAL ACADEMY  ImageTutte le informazioni sul sito : 

https://newmusicalacademy.com/ 

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