Interview: FAUSTO VERGINELLI DI IL NATALE CHE VORREI al TEATRO ROMA

ATTORE DI TEATRO E DI CINEMA, AUTORE, COMPOSITORE, REGISTA, TUTTE LE FACCE DI UN POLIEDRICO ARTISTA

By: Dec. 29, 2021
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Interview: FAUSTO VERGINELLI DI IL NATALE CHE VORREI al TEATRO ROMA

D. Buongiorno Fausto, grazie per questo incontro: hai appena riportato in scena il tuo musical Il Natale che vorrei dopo la lunga pausa della pandemia. Prima di parlare di questo spettacolo raccontaci come hai affrontato questo periodo di pausa forzata.

R. Grazie per questa intervista. Affrontare il lungo periodo di pandemia credo sia stato duro per tutti. Ci sono stati momenti di sconforto ma per carattere cerco sempre di affrontare qualsiasi tipo di difficoltà senza abbattermi.

Come si dice "prendere il toro per le corna" e così ho cominciato a proiettare in positivo tutto ciò che avrei voluto accadesse subito dopo il lungo periodo di pausa forzata: la prospettiva di iniziare le riprese di un film intitolato "L'altra via".

In attesa di sapere quando sarebbero iniziate, ho iniziato a studiare la sceneggiatura e ho voluto ritrovare una forma fisica consona al personaggio che avrei dovuto interpretare.

Il tempo sembrava trascorrere lentamente durante la pandemia e avevo necessità di creare qualcosa di nuovo, di scrivere un nuovo testo in proiezione di una nuova ripresa in teatro.

È così che durante il periodo di solitudine mi ritrovo a solleticare la mia fantasia e a dare vita a Il venditore di palloncini, un nuovo testo teatrale. È uno spettacolo di sensibilizzazione al rispetto dell'ambiente che si rivolge come sempre ad adulti e bambini, uno spettacolo anche questo interattivo, dove mi ritrovo a raccontare storie fantastiche e a far saltar fuori da ogni singolo palloncino brani musicali dei cartoon contestualizzati al racconto. In scena una nuvola gigante di palloncini colorati e un venditore, io. E sempre in questo periodo ho pensato di arricchire con nuovi brani musicali il musical Il Natale che vorrei per eliminare i brani precedenti e le cover (successi ormai datati che facevano ballare i bambini)

Per tornare alla domanda, è stata una pausa assolutamente creativa.

D. Questo musical è costruito per i bambini di tutte le età: la magia del Natale non ha età. Cosa ti ha ispirato a costruire questa favola?

Interview: FAUSTO VERGINELLI DI IL NATALE CHE VORREI al TEATRO ROMA

R. Il Natale che vorrei, è uno spettacolo interattivo,con una dimensione metalinguistica in cui adulti e bambini che rappresentano il trascorrere delle generazioni, vengono coinvolti e diventano protagonisti insieme agli elfi di alcuni accadimenti che portano avanti il racconto dello spettacolo.

Ho voluto utilizzare la pervasività dell'immaginario e la favolosità del teatro per portare anche gli adulti a riflettere su alcuni temi come l'amicizia, la condivisone, la diversità e il concetto di amore universale, utilizzando un linguaggio semplice comprensibile a tutti anche a persone con difficoltà, persone speciali.

Ho avuto l'ispirazione dopo un viaggio con amici agli Universal Studios a Los Angeles nel 2018.

Durante la visita agli studios mi sono ritrovato sul set cinematografico del Grinch, di Harry Potter e su questi set si esibivano giovani artisti ricreando suggestive situazioni. Loro hanno stimolato la mia fantasia e così ho trovato il coraggio di costruire un testo teatrale, ispirandomi a una storia che avevo scritto da bambino, rispondendo ad un tema di prima media:"Inventa una favola di Natale dove tutti vissero felici e contenti".

Quindi la storia del Natale che vorrei è stata custodita nella mia mente per anni o meglio dire custodita nel cuore.

D. Come dicevi prima, la versione che avevamo visto nel 2019 aveva più un aspetto "musical juke boxe", con meno brani originali e più cover. In questa versione hai scritto due nuovi brani, devo dire molto "catchy" come direbbero gli inglesi. Hai in programma di continuare in questa strada e farlo diventare un musical tutto originale?

R. Quest'anno ho voluto inserire due brani nuovi per eliminare le cover.

L'intento, è quello di rendere il Musical totalmente originale, con brani appositamente scritti e contestualizzati alla storia, mantenendo alcuni dei successi del Natale, come Jingle Bells e All I want for Christmas is you. I nuovi brani sono Il Natale che NON vorrei, brano stile samba cantato dai tre cattivi che rapiscono Babbo Natale, all'interno del quale ogni singolo cattivo racconta e canta la propria frustrazione in puro stile "musical", cantando e ballando a ritmo di samba. Il titolo ovviamente nasce dal forte desiderio, dei tre loschi individui, di voler distruggere il Natale e per fortificare questo concetto gli ho fatto capovolgere il titolo stesso dello spettacolo, quindi Il Natale che NON vorrei!

Il secondo brano è una ballata romantica fatta di sonorità natalizie dove gli elfi e Babbo Natale cantano di una lettera speciale scritta da un bambino dal cuore buono dove il bimbo scrive che l'unica cosa che vorrebbe per Natale è l'amore per tutti. Il titolo di questo brano è L'amore universale e recita, "vorrei ciò che darei, il cielo con il mare si vogliono abbracciare, un'onda senza il vento non esisterebbe". Ecco che gli elementi della natura ognuno diverso a modo proprio se collaborano insieme generano una forza e quindi l'amore universale.

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Il prossimo anno inserirò ancora un nuovo brano, una specie di tormentone, tipo supercalifragilistichespiralidoso, già pronto, ma per questioni di tempo non sono riuscito a realizzarlo per l'edizione 2021. Ti anticipo il titolo, Bolla bulla brilla balla. La bolla gigante delle cattive azioni è una grande protagonista in questo show, quindi credo che dovrete tornare a vederci per ascoltare il prossimo Natale questo nuovo brano. Solo così avrò eliminato totalmente le cover presenti nello show.

D. Per uno spettacolo che ha avuto poche prove e poche rappresentazioni, vista la situazione, l'affiatamento in scena con il tuo cast è decisamente notevole. Parlacene dai diversi punti di vista. Quello del regista quello dell'autore e quello dell'interprete. In quale ti diverti di più?

R. Per quest'anno potremmo dire che il gioco non vale la candela: l'impegno economico è stato come se avessimo fatto 20 repliche da parte della produzione,"Crescere Insieme-Esperia", la società che si occupa di servizi all'infanzia e si impegna anche per il sociale. Quest'anno la produzione ha devoluto parte dell'incasso alla fondazione del Bambin Gesù di Roma.

Quindi non è stata un'operazione per guadagnare ma un impegno, un gesto di solidarietà. Anche quest'anno con me, in scena, sei fantastici colleghi e musical performer: Antonio Toma (Babbo Natale), gli elfi:Roberto Giannuzzi, Fabiola Mendolia, Salvatore Bandiera, Chiara Carpentieri, Simona Sorbello e io.

Dirigere uno spettacolo e interpretarlo sono emozioni differenti, a tratti stressanti , poiché, durante lo spettacolo vorrei avere il dono della ubiquità in modo da poter vedere da fuori che tutto stia andando come previsto ... Ma questo ovviamente non è possibile e allora prende forma grazie alla presenza di Francesco Trinca, il mio aiuto, che ringrazio, poiché talvolta mi rendo conto di essere troppo esigente ma è proprio questa esigenza a rendere compatto il gruppo di lavoro che trova forza anche nella grande amicizia che si è creata nella vita. Ovviamente recitare è la cosa che mi dà maggiore soddisfazione. Dirigere uno spettacolo mi aiuta a creare una connessione tra ciò che sto pensando e ciò che vorrei vedere realmente. Essendo anche autore del testo, osservare e ascoltare una tua creazione prendere forma, credo sia paragonabile ad un genitore che guarda crescere un figlio.

D. E come interprete parlaci de L'altra via, il nuovo progetto cinematografico che è di prossima uscita.

R. Ho da poco terminato le riprese del film L'Altra Via, opera prima del regista Saverio Cappiello, che mi vede protagonista di una storia di amicizia e di passione sportiva sullo sfondo degli anni novanta, in Calabria. Interpreto il calciatore Andrea Viscomi e ancora una volta mi trovo ad esprimere una particolare attenzione al mondo dell'infanzia. Insieme all'altro protagonista del film, il piccolo e immenso, Giuseppe Pacenza, attore straordinario di 11 anni, nella storia aspirante calciatore, insieme diamo vita a un racconto emozionante tra sogni, disillusioni e crescita personale, nei quartieri popolari del sud. Una storia contestualizzata nel calcio scommesse degli anni 90, con un colpo di scena inaspettato. Ora il film è in post-produzione ed è prodotto da VERSO FEATURES in associazione con PICTURE SHOW, con il sostegno della Fondazione Calabria Film Commission e l'Assessorato alla Cultura di Catanzaro.

Interview: FAUSTO VERGINELLI DI IL NATALE CHE VORREI al TEATRO ROMA

D. Quali sono i tuoi progetti futuri? Più grande schermo o più teatro? Dove ti senti più a tuo agio?

R. Se potessi scegliere, dopo tanti anni di teatro mi concentrerei più su progetti cinematografici, o meglio ancora, se potessi mi occuperei 6 mesi sul set e 6 mesi sul palco ma viviamo in un paese dove questo, per un attore, è pura utopia. Il nostro sistema, fin quando non diventi un nome popolare, non ti permette di avere una continuità lavorativa. E qui mi fermo.

Che sia un'esperienza sul set o sul palcoscenico trovo in entrambi i casi una piacevole sensazione di realizzazione e di completezza. Per un artista che sente il bisogno di esprimere il proprio talento attraverso tutte le discipline recitazione, canto e ballo, così come succede per gli attori americani, mi piacerebbe che anche nel nostro paese ci fosse la stessa concezione e formazione per un artista.

In attesa dell'uscita del film, L'altra Via, per il futuro 2022 è prevista un breve tour del Il venditore di palloncini. Dopo lo strepitoso successo della prima a Benevento Città Spettacolo 2021, debutterò al meraviglioso Teatro Vaccaj di Tolentino, il 6 febbraio ore 17:00. Se vi trovate nelle Marche venite a salutare il venditore di palloncini.

È un viaggio poetico in cui l'immaginazione sarà la vera protagonista: uno spettacolo interattivo con storie sorprendenti, canzoni emozionanti, e tanti palloncini colorati pronti a intrappolare i sogni di grandi e piccini. "Dove finiscono i palloncini quando sfuggono di mano ai bambini? Nessuno lo saprà mai... L'unica certezza ...vanno a spasso nell'Azzurrità!"

Grazie Fausto per il tuo tempo e disponibilità, i migliori auguri per il Natale che tutti vorremmo e in bocca al lupo per un nuovo anno pieno soprattutto di lavoro.



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