BWW Reviews: FUNNY GIRL e l'ambizione della SDM

By: Jun. 16, 2015
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Sabato 30 maggio si è concluso l'anno accademico della SDM - la Scuola Italiana del Musical con la messa in scena dello spettacolo "FUNNY GIRL", per la prima volta in Italia, totalmente in lingua italiana grazie alla traduzione di Alice Mistroni.
Può sembrare una scelta azzardata da parte di un'accademia mettere in scena uno spettacolo di tale livello e fama, portato al successo grazie al film del 1968 che ha visto nel ruolo di Fanny Brice una spettacolare ed indimenticabile Barbra Streisand. E forse lo è stata, una scelta azzardata: per quanto impegno e tempo si sia speso, rimane comunque un saggio di fine anno e sicuramente una compagnia teatrale professionista avrebbe reso più onore (avrebbe certamente avuto più mezzi per farlo) ad questo spettacolo sacro della storia di Broadway. Ma personalmente apprezzo il rischio, mille volte "Funny Girl" piuttosto dei soliti "Cats" e "Grease".

"Funny Girl" è un musical che debutta a Broadway nel 1963, con musica di Jule Styne e testi di Bob Merril, ispirato liberamente alla vita dell'attrice Fanny Brice. Lo spettacolo porta la prima ondata di fama a Barbra Streisand, nel ruolo di Fanny nel cast originale di Broadway, ma sarà il film del 1968, debutto cinematografico della Streisand, a garantirle un successo internazionale ed un Oscar come miglior attrice protagonista.
La vicenda narrata tratta dell'inizio della carriera di Fanny, attrice talentuosa, bella dentro ma non altrettanto fuori. Nonostante la mancata avvenenza fisica, Fanny riesce grazie al suo umorismo a farsi notare dall'impresario Ziegfeld e nel giro di pochi anni diventa la principale star delle "Ziegfeld Follies"; il cuore dello spettacolo è la storia d'amore di Fanny con il misterioso Nick Arnstein, uomo d'affari e professionista del gioco d'azzardo.

In realtà, quello andato in scena al San Babila non è il film né il musical ma una sorta di mash-up dei due: alcune canzoni del musical e non presenti nel film sono state eliminate del tutto (come "I Want To Be Seen With You Tonight" o "Rat-Tat-Tat-Tat"), altre sono state rimpiazzare con quelle presenti nel film ("I'd Rather Be Blue Over You" era presente già nel film al posto di "Cornet Man", così come "My Man" al posto di "The Music That Makes Me Dance") ed altre ancora, invece, sono state fortunatamente mantenute (i due reprise di "Don't Rain On My Parade"). Ammetto che alla fine del primo atto sono partite le scommesse ("My Man" o "The Music That Makes me Dance"?) stile totocalcio - anche se, col senno di poi, la scelta di inserire "My Man" era quasi obbligata ed è stata apprezzata da tutti i presenti in sala.

Gli attori in scena sono chiaramente degli studenti appena usciti dall'accademia con anni e anni di perfezionamento davanti a sé, ma tutto sommato sono riusciti a dare vita ad una performance buona e dignitosa (tralasciando la mania di urlare nelle scene recitate, cosa non necessaria data la grandezza del teatro relativamente contenuta).
All'altezza anche la protagonista, Giulia Mattarella, che fortunatamente si discosta dalla tendenza tanto in voga nell'ultimo periodo di emulare Barbra Streisand (ogni riferimento a "Glee" è puramente casuale) e fornisce un'interpretazione unica e personale di Fanny Brice. Personalmente, preferisco mille volte un'attrice non professionista che, con le proprie capacità recitative e vocali, fa suo il personaggio di Fanny a chi, seppur professionista, tenta (senza grandi risultati) di raggiungere la perfezione di Barbra.

Le traduzioni sono in gran parte azzeccate, fortunatamente la traduttrice non ha adottato il vecchio metodo delle inversioni di frasi con verbo alla fine per fare la rima facile (del tipo "mi piace in spiagga andar" / "e il blu del mar guardar") che non si possono sentire. Senza dubbio il messaggio di ciascuna canzone è emerso in modo chiaro e limpido nonostante il passaggio ad un'altra lingua. Quindi tanto di cappello ad Alice Mistroni, ma - c'è sempre un ma - la frase "Gente che cerca altra gente" non si può sentire.

La scenografia è estremamente semplice ma efficace: la scena è dominata da un'enorme foto del volto di Fanny Brice che occupa tutto il fondale dietro al quale si colloca la band, illuminata solo nei momenti musicali e completamente oscurata durante i momenti recitativi. Lo spazio è generalmente diviso in tre parti grazie all'ausilio di una sorta di tenda-sipario a caduta tripartito che permette di rappresentare contemporaneamente scene appartenenti a momenti temporali diversi - è il caso dell'inizio dello spettacolo con una Fanny adulta da un lato e la tavolata delle donne del passato di Fanny dall'altro -, oltre a consentire facili cambi di scena e di costume direttamente sul palco.
Tanto di cappello alla band, che si è esibita dal vivo sotto la direzione impeccabile di Stefano Brondi. Dalla platea, ho sentito più di uno spettatore tessere le lodi dei musicisti in scena.

L'aspetto sicuramente più problematico sta nel modo in cui è stato gestito lo spazio. Partiamo dal presupposto che il teatro di San Babila non è il Farnese di Parma, gli spazi sono ristretti e la decisione di porre tutta la band sul palco (dietro al telo su cui domina la foto di Fanny Brice) ha costretto tutti gli attori a recitare in pochi metri di profondità. Non che ci sia nulla di male nel limitare i movimenti a quello che è praticamente un proscenio, ma quando è tutta la compagnia ad essere in scena in quelli che dovrebbero essere momenti di epica bellezza e sontuosità (fra tutti, "His Love Makes Me Beautiful"), vedere le ballerine che a momenti si scontrano perché non riescono fisicamente a muoversi non è il massimo.
Capisco la necessità di garantire a ciascun alunno di esibirsi sul palco, ma in tal caso sarebbe stato auspicabile collocare la band in un'altra posizione: sotto al palco, forse? Dietro? Ripeto, il teatro non è enorme e probabilmente la soluzione adottata era l'unica possibile, ma purtroppo il risultato non è stato dei migliori.

Tutto sommato, la scelta di uno spettacolo come "Funny Girl" è stata apprezzata e l'assiduo impegno di questi ragazzi ha dato i suoi frutti. BroadwayWorld augura ai nuovi diplomati una lunga e fruttuosa carriera nell'ambito del teatro musicale... e chissà, magari tra di loro ci sarà una nuova Fanny Brice!

"FUNNY GIRL"
produzione di SDM - la Scuola Italiana del Musical & FUORI DI DANZA
Fondatore: Saverio Marconi
Direttore artistico: Federico Bellone

Messa in scena: Federico Bellone, Chiara Vecchi
Direzione musicale: Stefano Brondi
Coreografie: Chiara Vecchi
Vocal couch: Tiziana Salvador
Traduzione ed adattamento libretto: Alice Mistroni

Con Veronica Berretta, Danny Bignotti, Rebecca Caruso, Giulia Costa, Serena De Giorgi, Valentina Del Regno, Ambra Dijust, Federica Ferro, Elisa Filace, Giulia Gatti, Laura Legrottaglie, Beatrice Marconi, Erika Mariniello, Giulia Mattarella, Giorgia Mazzi, Elizabeth Navarra, Mariateresa Notarangelo, Francesco Pagnoncelli, Dalila Peduzzi, Martina Petrungaro, Ilaria Rinaldi, Monica Ruggeri, Arianna Salmaso, Carlo Schiavone, Nicola Siano.



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