Interview: ROSY MESSINA PRESENTA IL SUO NUOVO CD

PERFORMER DI MUSICAL E PROTAGONISTA DI TANTI CONCERTI, L'ARTISTA PRESENTA IL SUO CD DI BRANI ORIGINALI INTITOLATO "DENTRO" E DISPONIBILE SU TUTTE LE PIATTAFORME

By: Jul. 13, 2023
Interview: ROSY MESSINA PRESENTA IL SUO NUOVO CD
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Interview: ROSY MESSINA PRESENTA IL SUO NUOVO CD

Instancabile, Rosy Messina (Heathers Il Musical, La famiglia Addams, Sanremo Musical) si muove tra scena, concerti, insegnamento e sala d’incisione. Dopo una stagione passata ad insegnare e costellata da una lunga serie di serate esce ora su tutte le piattaforme con il suo nuovo cd intitolato Dentro. L’abbiamo incontrata per parlarci di questo nuovo lavoro e dei suoi progetti futuri.

D: Buongiorno Rosy, un bel traguardo questo nuovo disco di canzoni originali. A differenza del tuo precedente cd intitolato Bam Bam Bam (un disco di cover) qui ti cimenti con sette brani dai testi molto intimi e che calzano con una tua personalità forse meno conosciuta al tuo pubblico. Vuoi parlarci della genesi di questo album?

R: ciao Ettore, innanzitutto grazie per le tue parole e per questa intervista, lo sai con te io mi sento sempre a casa e sai quanto questo sia importante per me.  Mi aggancio alle tue parole che hanno pienamente centrato il segno: questo disco ha avuto il compito di raccontare e descrivere una parte di me poco conosciuta agli altri. Sino ad ora ho sempre scelto di mostrare la parte più strong e selvaggia di me, colei che corre, che lotta, che non si scalfisce mai e soprattutto colei che non permette nessun cedimento o crollo perché potrebbe essere considerato un segno di debolezza. Invece attraverso questi brani mi sono concessa di cedere, di sentirmi fragile e vulnerabile e non nasconderlo più, di essere me stessa completamente !

D: La musica in streaming spesso non permette di approfondire molti dettagli - purtroppo a volte essenziali - per meglio apprezzare un album, chi lo ha prodotto, arrangiato, composto, quali musicisti hanno suonato su ogni pezzo. Vuoi raccontarci questi dettagli? 

R: colgo l'occasione per fare due ringraziamenti fondamentali:  devo ringraziare mio padre, per aver sempre creduto in me, per avermi sostenuta e supportata instancabilmente non solo come genitore, ma come amico, come manager e come Maestro; tre brani del disco, infatti, sono stati scritti insieme a lui. Il secondo grazie va invece a Stefano Marazzi, colui che ha battezzato una nuova fase della mia vita, una fase di grande scoperta e soprattutto una fase di vita fatta di doni. Lui cammina al mio fianco passo dopo passo, come batterista, come direttore artistico del progetto, come produttore musicale ma soprattutto come marito e compagno di vita.

In sostanza senza questi due tipetti il disco non sarebbe mai nato!

Ma entriamo nel vivo della realizzazione: questo disco volevo che fosse un tributo alla musica e a chi come me, crede ancora in quella musica fatta di scambi, di sinergie artistiche e umane, di strumenti che vibrano e quindi ogni singolo brano è stato suonato e arrangiato da un parterre di musicisti straordinari del panorama musicale italiano. Ringrazio quindi Andrea Rongioletti (pianista, arrangiatore), Giorgio Amendolara (pianista, arrangiatore), Emanuele Friello (pianista, arrangiatore), Stefano Antonelli ( co-autore, chitarrista), Simone Gianlorenzi (chitarrista), Pino Saracini (bassista), Claudio Rosari (bassista), Stefano Marazzi (batterista, produttore musicale) .

D: Hai una voce estremamente versatile che si adatta a qualunque genere dalla dance al musical, dal cantautorato al pop sempre con la giusta intonazione. Quale dosaggio tra studio e spontaneità metti nell’approcciare un brano qualunque genere esso sia per riuscire a darne una versione sempre accattivante.

R:che bella domanda!! Diciamo che sono sempre stata una curiosona assurda, non credo di poter dire di aver ascoltato dischi, è più corretto dire che ho divorato dischi! Sono partita con le maratone dei Festival di  Sanremo a cui seguiva un iter ben preciso: dopo aver ascoltato i brani, con mio padre correvamo a comprare lo spartito e la cassetta, li studiavamo e li imparavo in modo impeccabile: questo spartito però poteva leggerlo solo papà, che suonava la chitarra e la cosa m'infastidiva perché anche io volevo imparare quella lingua fatta di pallini e asticelle! Così all'età di 8 anni iniziai i miei studi di pianoforte, teoria e solfeggio che mi regalarono un bel diploma al conservatorio Bellini di Catania; e quell'iter fu eseguito per tutto, per la musica blues, per il jazz, per il pop internazionale ma anche per la musica classica o per il tango di Piazzolla. Ogni scoperta musicale faceva nascere in me l'esigenza di studiarne il suono, lo stile, le posizioni. Questa mia esigenza mi ha fatto studiare per anni con una foniatra nonché vocal coach meravigliosa, Marcella Moroso e in seguito con la mia seconda vocal coach, mia mentore, Gabriella Scalise. Queste due donne pazzesche mi hanno insegnato a scoprire e ad esplorare il mio strumento così da vicino da sentirne anche le più piccole sensazioni, i più piccoli meccanismi ed ingranaggi. Ma accanto allo studio ho sempre lasciato viva quella parte di me viscerale che ha bisogno di entrare in connessione con ogni singola nota, grazie all'altra mia grande passione, la danza che mi ha fatto esplorare in parallelo un altro strumento importantissimo: il corpo che io ritengo essere la custodia, il contenitore della mia voce.

D: Porterai in scena i brani di questo cd?

R: per i concerti di questa estate ho inserito uno dei sette brani “ Fragili così”  che farà da portavoce in attesa che arrivi settembre dove farò una presentazione ufficiale del disco con un live concert .

D: Durante questa passata stagione hai lavorato con il tuo grande amico e complice di scena Michelangelo Nari in due serate, una dedicata ai Beatles e l’altra al grande Ennio Morricone, entrambe organizzate dal Maestro Giandomenico Anellino. Ci sarà un seguito a questa collaborazione?

R: Michelangelo Nari è il mio partner insostituibile e unico: cantare con lui equivale a viaggiare attraverso le note e le parole. In ogni progetto c'è una preparazione standard che richiede lo studio dei brani, la scelta delle tonalità, il disegno della struttura delle canzoni  ecc .. con lui tutto questo ha un valore diverso perché non è mai routine, ci si emoziona per un'idea, ci si confronta sempre e poi per me conta tantissimo la persona che c'è dietro un artista e Miky ha un cuore puro, ha passionalità e una bravura smisurata e cosi come accade nella vita, anche sul palco siamo complementari.

Posso annunciare che ci saranno altre date del progetto dedicato a MORRICONE e soprattutto ci saranno nuovi appuntamenti sul nostro progetto “International Mood” come su un altro nuovo progetto: ovviamente sarai il primo a sapere le novità!

D: Una tua grande passione è passare la tua esperienza ai giovani a cui, l’ho visto con i miei occhi, dedichi tempo, attenzione e molto incoraggiamento. Cosa scaturisce in questa reciprocità di interazione tra te e i tuoi allievi?  Tu dai molto e loro ti ricambiano immagino.

R: mamma racconta che  facevo i compiti fingendo di essere la maestra che spiegava ai suoi alunni, lo stesso facevo con i miei cugini, questo per dirti che dentro di me c’è sempre stato questo istinto di trasmettere e soprattutto cercare la chiave giusta per poter essere chiara o assicurarmi che quel concetto fosse chiaro.

Tutto ciò mi ha portato alla mia prima cattedra in una scuola elementare all'età di 22 anni e non ne ho potuto più fare a meno, nonostante le difficoltà di conciliare l'attività dell'insegnamento con quella artistica.  Non potrei mai escludere l'una o l'altra, perché trasmettere le mie esperienze, tutto ciò che vivo ogni giorno, ogni singola sensazione che c'è prima, durante e dopo uno show, mi riempie e mi appaga perché ricevo tantissimo anche io; a tal proposito, quando lasciai la scuola elementare per insegnare nelle accademie di musical e nelle scuole di musica, affrontando l'allievo in modo individuale, notai che a differenza della teoria musicale, che puoi spiegare con immagini, giochi e tanta attività pratica, sentivo che mi mancava qualcosa. Per essere una insegnante migliore entrai nel fantastico mondo della metodologia ORFF- SCHULWERK che mi ha regalato tre anni stupendi dove ho imparato tantissimo e finalmente ho sentito di avere, tutti gli strumenti necessari per trasmettere e condividere con ogni tipologia di allievo questo strumento potentissimo. (ndr L'Orff-Schulwerk è un metodo d’insegnamento della musica che nasce da una serie di esperienze didattiche con una intensa relazione tra il movimento, il ritmo e la voce e ideata da Carl Orff). Ad oggi non riuscirei a contare le soddisfazioni e le emozioni che mi regala ogni singolo allievo in ogni suo traguardo, in ogni suo progresso, ogni ostacolo, difficoltà, lacrima, sussulto. So solo che durante il covid non avrei mai permesso che i miei allievi venissero privati del loro percorso ed è stato proprio in quel periodo tremendo che nasce insieme a mio marito Stefano la realtà di “Accendi la tu voce”,  rivolta a tutti gli artisti (cantanti, ballerini, attori, performer). Organizziamo seminari, session di recording, realizzazione di brani inediti con la collaborazione di musicisti e docenti professionisti che arricchiscono ogni progetto. “Accendi la tua voce” vuole essere un sostegno artistico per tutte le accademie di arti performative, creando collaborazioni per  nuovi progetti che arricchiscono il background di ogni allievo.

D: Tornando al tuo nuovo disco: ho notato che hai lasciato da parte la tua spumeggiante personalità per affrontare dei brani più intimi e introversi. Mi viene purtroppo spontaneo utilizzare quella odiosa definizione che ogni performer si sente chiedere prima o poi nella carriera: “è questo l’album della maturità”? Gli anni che passano, il tuo matrimonio, le esperienze cambiano di fatto un artista al punto di sentire il bisogno di lasciare il puro divertimento per qualcosa di più “serio”?

R: assolutamente si , possiamo definirlo l'album della maturità. Questo disco rappresenta un'evoluzione. È come se attraverso questi brani, avessi preso coscienza del fatto che sia diventata una donna e quella ragazzina ribelle e incosciente è cresciuta. Rimane sempre quella bimba che sogna e che colora il cielo quando lo guarda, ma c'è una maggiore consapevolezza: c'è una meravigliosa persona che l'ha portata all'altare ( e io ero fino all'anno prima del mio matrimonio, colei che diceva che non si sarebbe mai sposata) e soprattutto c'è il coraggio di essere e non di dover essere.

 D: Ho visto sulla tua pagina Facebook una serie di annunci per delle serate durante l’estate. Vuoi parlarci degli appuntamenti che hai in programma?

R: certamente! Debuttiamo il 14 luglio con il progetto “ Beatles Symphony” con un'orchestra di 35 elementi, con la chitarra solista di Giandomenico Anellino, 4 voci e con Ernesto Assante come voce narrante; il 21 luglio invece si inaugura il tour di Amedeo Minghi, dove ho l'onore di essere sua corista e che ci vedrà in giro per l''Italia e poi dal 22 luglio parte il mio di tour, lo scatenatissimo “BAM BAM BAM “ LIVE TOUR.  Proprio in occasione della prima data che faremo a Nettuno al teatro Studio 8, porterò sul palco con me, come back vocalist,  6 allievi di “Accendi la tua voce”, premiati per il loro impegno, bravura e determinazione.

Interview: ROSY MESSINA PRESENTA IL SUO NUOVO CD

D: Cosa vuole sperimentare ancora Rosy Messina? Nel senso, ad esempio, nella prossima stagione vorresti dedicarti di più alla canzone e ai concerti o calarti in un personaggio da ripetere ogni sera per settimane? 

R: la sperimentazione è il mio mantra... ho sempre tante idee e curiosità, quindi per il momento vorrei approfondire questa sfera creativa: infatti ultimamente, insieme a Stefano, abbiamo realizzato la nostra prima colonna sonora di un film che uscirà in autunno, quindi comporre sicuramente. Ho anche altri brani nel cassetto che vorrei riarrangiare. Poi in programma c'è anche quello di imparare a suonare un nuovo strumento, mi piacerebbe tanto il sax ma non rifiuterei assolutamente l'incarico di interpretare un personaggio qualora si presentasse l'occasione. Il nostro lavoro è così imprevedibile e io sono così onorata di poterne fare parte.

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