Season ReCAP! Cosa ci riserva la prossima stagione? [Parte 1]

By: Aug. 28, 2013
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PARTE I. Agosto è finito, la stagione 2013/2014 è alle porte: è giunto il momento di tirare un po' le somme e fotografare il panorama che il teatro musicale ci offre quest'anno.

Dopo una lunga pausa estiva, la Compagnia della Rancia - al suo trentesimo anno di attività - tornerà in scena con Frankenstein Junior (qui la recensione), l'esilarante adattamento teatrale dell'omonimo film cult di Mel Brooks. Lo spettacolo, nonostante qualche piccola sbavatura, è stato uno dei più apprezzati della scorsa stagione. Nel camice bianco del "Tottore" ritroveremo l'ottimo Giampiero Ingrassia che si è aggiudicato, nell'ambito del Premio Internazionale Flaiano, il Pegaso d'Oro 2013 per il suo ruolo da protagonista, unendo i consensi di pubblico e critica.

Ritorna anche Grease (qui la recensione), il musical di Jim Jacobs e WarRen Casey reso immortale dal celebre film con John Travolta e Olivia-Newton John. I ruoli di Danny e Sandy verranno ripresi da Filippo Strocchi e Serena Carradori, già protagonisti dell'edizione 2008. Il ritmo del rock'n'roll, la spensieratezza e i buoni sentimenti rendono questo musical un ever-green che dal 1997 riempie le sale italiane. È un colpo sicuro, una scelta prudente. I suoi 15 anni (!!!) cominciano a farsi sentire. Perché non rischiare un po' di più?

Se da un lato abbiamo la pesante tradizione, dall'altro c'è l'innovazione: AAA Cercasi Cenerentola è il nuovo progetto che la Rancia firma insieme a Stefano d'Orazio (testo) e Stefano Cenci (musiche). Nei confronti di questa (ennesima) rivisitazione della classica fiaba di Perrault vi è, da parte mia, curiosità mista a paura: il libretto dell'ex-Pooh riuscirà a fare un passo avanti rispetto al poco soddisfacente risultato ottenuto con W Zorro? Come verrà gestita da Marconi e Iacomelli la bizzarra accoppiata di Manuel Frattini e Paolo Ruffini, così diversi e lontani fra loro? Non vedo l'ora di scoprirlo.

Al trittico di produzioni della Rancia, PeepArrow risponde con quattro spettacoli. Abbandonato il progetto fallimentare di Full Monty, Piparo riporta in scena - per il terzo anno consecutivo - La Cage Aux Folles, con un brillante testo di Harvey Fierstein e le musiche di Jerry Herman, veterano di Broadway. Come nella stragrande maggioranza dei casi italiani, si potrebbe fare di meglio... ma La Cage Aux Folles va visto solo perché è La Cage Aux Folles.

Altro classico della Great White Way proposto da PeepArrow e Il Sistina è My Fair Lady (qui la recensione), della ditta Lerner e Loewe, con Vittoria Belvedere e Luca Ward. Partendo dalle inevitabili difficoltà che genera la traduzione di questo testo - già baluardo dei detrattori del doppiaggio italiano del film - e passando per le inesistenti doti canore della protagonista e il vago sospetto che venga fatto uso del playback, la domanda è una sola: perché My Fair Lady? Lo sterminato repertorio di Garinei e Giovannini, di cui il Sistina una volta era la casa, avrebbe offerto una validissima alternativa... se solo noi italiani non fossimo così dannatamente esterofili. Un paio d'ali (1957), con musiche di Gorni Kramer, è ispirato allo stesso Pygmalion di G.B. Shaw che troviamo alla base di My Fair Lady e, arginato il problema della traduzione, è di certo vocalmente più accessibile per la Belvedere... ripeto: perché? (> pag. 2)

Novità - si fa per dire - di quest'anno è Sette Spose Per Sette Fratelli: classico, questa volta cinematografico, rovinato da una pessima trasposizione sulle scene. Nel 1986, Al Kasha e Joel Hirschorn hanno ben pensato di aggiungere alla bella e raffinata partitura di Mercer & DePaul altre canzoni di qualità decisamente inferiore. Nonostante il risultato fosse stato accolto con disappunto dal pubblico londinese, il musical arriva in Italia nel '98 - grazie alla Rancia - riscuotendo un grande successo di pubblico. Ora mi chiedo, senza la pretesa di sindacare sulle scelte di registi e/o distributori: con tutti i titoli, nostrani e non, che il teatro musicale ha da offrirci, perché tornare sempre sugli stessi? E soprattutto, è proprio necessaria un'ulteriore versione italiana di questo musical dal momento che ne esiste già una? I vestiti smessi della Rancia vanno di moda?

In occasione dei quarant'anni del film, Piparo riallestisce il suo Jesus Christ Superstar con una star d'eccezione: Ted Neely, già protagonista del suddetto film, ripescato da chissà dove. Ho visto lo spettacolo qualche anno fa ma ne ho un ricordo abbastanza sbiadito. Sono curioso di rivederlo, ma spero tanto di non dover assistere a "Matusalemme Superstar"...

[Continua...]



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